Il torneo ESL:One Cologne 2017.

GLI E-SPORTS: OLIMPIADI DI PARIGI 2024?

Gli e-sports stanno vivendo un momento magico che dura ormai da anni, con il settore arrivato a 175 miliardi di dollari di ricavi nel 2020 e con prospettive di crescita ancora enormi.
E adesso tutto il movimento vuole diventare adulto prendendosi il suo spazio nella più grande manifestazione sportiva: l’Olimpiade.

Il gaming è un fenomeno in crescita esponenziale già da tempo, ma che negli ultimi due anni ha subito un’accelerazione impressionante spinta soprattutto dalla pandemia, che ha portato ad un significativo incremento sia di pubblico che di giocatori.
Lo stare a casa tanto tempo ha portato i consumatori ad esplorare nuove forme di intrattenimento e tra queste, per ragioni strutturali (moltissime famiglie possiedono tv che possono collegarsi ad internet, e la possibilità economica di un settore che fa investimenti sempre più grossi) e del momento, è emersa quella del gaming: competitivo, avvincente, veloce.

Il salto di qualità compiuto negli ultimi tempi è stato quello di iniziare ad appassionare anche il pubblico che non gioca e a cui non piace giocare, che però apprezza l’adrenalina del guardare una gara di auto da corsa o uno sparatutto fantasy.
Proprio la violenza è un tema centrale nel dibattito sugli e-sports. Prima di tutto non si è ancora deciso se i videogiochi potenzialmente violenti possano essere definiti e-sports, e due sono le tesi che si contrastano: la prima è che gli sparatutto non rappresentano nessuno sport vero e proprio, ma allo stesso modo sia gli investitori che le case di produzione non vorrebbero tenere fuori da questa partita una categoria di videogiochi amata da un pubblico sconfinato e che assicura un ritorno economico estremamente rilevante.
Adesso, il prossimo obiettivo è la consacrazione mondiale che passa inevitabilmente dalle Olimpiadi di Parigi 2024 e quelle di Los Angeles 2028. 

Come da normativa il comitato olimpico del paese che organizza le olimpiadi ha la facoltà, ogni edizione, di proporre fino a quattro nuove discipline e la Francia ha scelto il surf, il climbing, lo skateboard e la breakdance. Ma gli e-sports dovrebbero esserci lo stesso, in veste di “esibizione dimostrativa” in ambito olimpico. Un risultato che sarebbe già enorme.

Il movimento del gaming in Francia è forte e strutturato, e può permettersi di pensare in grande in chiave olimpica. Anche gli investimenti nel settore in Francia sono elevati e questo garantisce per forza di cose un punto in più nella corsa alla manifestazione.

Ormai il CIO (Comitato Olimpico Internazionale), alle prese con un momento storico complesso per l’organizzazione e che sta cercando nuovi spazi commerciali e di sviluppo, inizia a guardare con molta serietà ad un mondo variegato e complesso, che però, al netto delle tante storture, assicura sviluppo tecnologico, digitale ed informatico, attrazione di investimenti e centinaia di milioni di appassionati in tutto il mondo.

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Articolo scritto da Antonio Di Palo

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