ALTERIA: LA VOCE ROCK ITALIANA DEL CAMBIAMENTO!
Stefania Bianchi, in arte Alteria, è una musicista, cantante, compositrice rock, conduttrice radiofonica presso Virgin Radio e certamente una delle front woman più famose della nostra penisola. Si racconta in diretta Instagram su Radio Checkpoint, ripercorrendo la sua storia, la sua carriera e parlando dei suoi progetti attuali e futuri.
Alteria inoltre ci parla di sé, di cosa significa lavorare in radio e di cosa implichi essere un musicista rock, dalle competenze, dalla professionalità, in partciolare del significato e delle implicazioni delle proprie scelte artistiche, tecniche e di espressione.
Innanzitutto come nasce il nome “Alteria”? Ha una storia alle spalle?
L’inizio di questa storia è decisamente un po’ comico. Avevo circa 16-17 anni. Presi una cotta per un cantante, più grande di me, il quale mi disse che ero il suo “alter-ego”. Reagii positivamente a questo nome! “Stupendo” pensai! Quindi quando iniziai a cantare, mi venne in mente questa cosa ed è diventata il mio nome, che poi ho reso più femminile, appunto Alteria! Alterega non suonava benissimo, quindi ho aptato poi per il mio nome attuale!
Quando hai capito che la musica sarebbe diventata il lavoro della tua vita?
Direi proprio intorno ai 16 anni. Decisi di proseguire in ogni caso con gli studi. Dopo il diploma ho frequentato l’università, laureandomi successivamente. A 17 anni ho iniziato a cantare in una cover band e ricordo che facevamo tante date, almeno 12 live al mese. Era diventato un impegno concreto e di fatto un lavoro retribuito. Quindi ho capito in quel periodo che quello sarebbe stato il lavoro, che avrei fatto per tutta la vita. Dalla cover band sono passata a progetti solisti, più personali. Nel frattempo infatti mi evolvevo, crescevo. Sono quindi arrivati gli inediti. Tuttavia è arrivata prima la televisione in realtà. Ho collaborato infatti per molti anni con ROCK TV. Negli ultimi anni è arrivata la radio!
Sei anche una musicista e porta avanti un tuo progetto solista. Puoi parlarci del tuo ultimo album “Vita imperfetta“? Hai anche recentemente pubblicato il video di un tuo brano “Zero necessità“.
Tutto il disco è nato in un momento della mia vita particolarmente tosto, da un punto di vista personale, sentimentale e comunque da tutti i punti di vista, perché si sono verificati tanti cambiamenti contemporaneamente: ho cambiato radio, dopo molti anni di relazione è arrivata la rottura, trasferimento e cambio casa… Insomma la mia vita stava completamente cambiando. Mi chiedevo: “Costa succedendo?”, avevo praticamente perso il mio baricentro. Scrivere una canzone è stato un modo per esorcizzare quel momento, le paure e le ansie. Quindi tutti il disco nasce proprio da quel periodo ed è una fotografia di anni veramente tosti! Inizialmente l’album doveva intitolarsi “Denso”, proprio perché è una spremuta di sentimenti. Alla fine ho scelto il titolo corrente, con cui l’ho pubblicato. Tuttavia il concetto rimane lo stesso.
Hai iniziato da giovanissima a lavorare con la musica. C’è un testo o una canzone a cui ti senti più legata?
Se parlo del disco precedente, potrei citare “Peccato“. In effetti parlando di questo disco, potrei citare un paio di episodi di cui sono molto fiera. Ho iniziato a scrivere in italiano solo recentemente, anzi “Vita imperfetta” è solo il secondo disco che scrivo in italiano e non è scontato fare rock in italiano. Ecco: mi sono sentita più matura. Potrei citare anche “Punto di rottura” e “Miracolo”.
Cosa diresti alla te stessa degli inizi?
Sarei indecisa fra due cose: direi alla me stessa di quindici anni fa di viverla con più tranquillità. Ho inseguito tanto il sogno di diventare una cantante e di avere un mio “successo”. Adesso che ho 37 anni mi rendo di tante cose. Fare la cantante rock è davvero un sogno complicato. Quando inizi a divertirti, cioè quando inizi a essere più rilassata, cominci ad vedere i primi risultati. Ecco: in passato mi sono un po’ “incastrata” nel tentativo di arrivare ai miei obiettivi. Adesso sono decisamente più tranquilla.
Com’è lavorare in radio?
È bellissimo! È il lavoro più bello del mondo! Sono davvero grata di fare questo lavoro e ogni mattina ringrazio per questo lavoro. Anche per la radio ho fatto il mio percorso. Ho lavorato per molti anni in una web radio, in cui gestivo praticamente tutto! Mi sono formata così! Inoltre mio padre era uno speaker radiofonico da quando aveva 17 anni presso una radio locale lombarda. Quindi guardavo mio padre, lo osservava e pensavo: “Quanto è bello questo lavoro!”. Lui riceveva le lettere degli ascoltatori e amavo la familiarità che si creava. Insomma lavorare in radio è una cosa che ho nel DNA. D’altronde mi sono laureata con una tesi in radiofonia. La radio c’era già! Se potessi, resterei in diretta otto ore al giorno! Ciò che mi piace di più del lavoro in radio è l’idea della mia voce – almeno questo è ciò che immagino – che entra in casa mentre qualcuno mette su una moka o in macchina, mentre qualcuno sta andando a lavoro. Cioè immagino un’amica che si aggiunge alle tue attività. E poi amo parlare di rock e di incuriosire le persone, spiegare certi argomenti, renderli miei e farteli arrivare. Inoltre mi piace informarmi e la ricerca, che ci sono dietro al lavoro di radio.
Volgendo ora al termine della nostra chiacchierata, quali sono i tuoi progetti futuri?
Sono già molto contenta così. Voglio tornare a fare concerti e spero che di vedere il programma in radio crescere sempre di più. Ho diverse idea in testa. Vorrei scrivere qualcosa e non sottoforma di testo… Staremo a vedere! Grazie a voi di Radio Checkpoint per l’invito e resteremo in aggiornamento!
Intervista realizzata 14/06/2021
Sono laureato in Psicologia e mi piace ascoltare le persone. Ho una grande passione per la scrittura e la musica. Studio e suono il basso elettrico da molti anni e mi interesso di arte, scienza e libri. Voglio ascoltare gli artisti, la loro arte e soprattutto la loro storia.
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