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GENERAZIONE NETFLIX

È la generazione di quelli che guardano poco la tv o non la guardano affatto, è la generazione di quelli che si informano e interpretano il mondo anche attraverso i contenuti delle piattaforme streaming, è la generazione costantemente in cerca di nuove storie che facciano breccia nella vita sempre più caotica di chi lotta tra precarietà e grandi sogni. È la nostra generazione, quella di Netflix!

Non c’è dubbio che Netflix abbia portato una rivoluzione enorme nel modo di fruire i contenuti audiovisivi e nel fare produzione cinematografica, ma di questo si è scritto e detto già tantissimo. Quello di cui si parla poco è la generazione che usa questo nuovo strumento digitale e di streaming. Netflix ha avuto infatti negli ultimi anni (e continua ad avere) un impatto molto rilevante su tutti quegli utenti dai 16 ai 30 anni, non solo se analizzati come consumatori, ma anche come vero e proprio popolo o vera e propria comunità. Una comunità globale fatta di decine di milioni di persone, che da New York a Parigi e da Londra a Città del Messico masticano sempre di più argomenti e temi simili, e sperimenta modalità di comunicazione e di linguaggio che non sono così distanti tra loro come lo erano un tempo.

Questo non significa che si è creata una totale uniformità, è infatti evidente che per leggere in profondità l’animo di questa generazione non basta dire che “tutti guardano le stesse cose e quindi sono uguali”, ma provare a comprendere che se molti di noi cercano le stesse risposte e le cercano in serie e film (e quindi in argomenti, in approcci e in visioni) uguali e fruite allo stesso modo è perché i nostri problemi, molto spesso, coincidono con quelli degli altri.

Da questo punto di vista Netflix è diventata così una piattaforma di raccolta di istanze e sensibilità proprie di questo tempo: l’innovazione tecnologica e come viene sfruttata, l’uso e l’abuso dei social media, la nuova spinta verso i diritti civili di comunità svantaggiate, la precarietà della vita personale e professionale. Non a caso, in maniera sicuramente intelligente, le produzioni del colosso californiano rispecchiano sempre di più questo quadro generale delle società attuali. Perché Netflix, a torto o a ragione, parla proprio a quella gente.

Tutto ciò non rappresenta di certo uno scenario totalmente positivo. Non è positivo, infatti, che certe istanze di una parte importante di società, quella più giovane, vengano rappresentate talvolta più efficacemente da realtà intangibili e non istituzionali. Bisognerà ripartire dai temi cari a questa generazione per ricostruire uno spazio serio di dibattito sui giovani e sul futuro. Bisognerà avere il coraggio di non snobbare quei temi ma calarsi con umiltà nei panni di chi li sente su di se, ed ascoltare.

 

Articolo scritto da Antonio Di Palo

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