DON’T LOOK UP: LA COMETA DI NETFLIX
“Don’t look up” è il film di Adam McKay, una vera star in tutti i sensi! Una pellicola che, visto il cast, destava già enormi aspettative!
IL CAST
Il cast stellare che riunisce un numero incredibile di premi Oscar: Leonardo diCaprio, Jennifer Lawrence, Meryl Streep, Cate Blanchett, Timotheè Chalamet, Mark Rylance, Jonah Hill, Rob Morgan, Ariana Grande, kid Cudi, Ron Perlman, Kid Cudi, Tyler Peddy, Matthew Perry, Melanie Lynskey.
LA TRAMA
La studentessa di astronomia interpretata da Jennifer L. Scopre l’esistenza di una cometa. Il professore e scienziato interpretato da Leonardo D.C. calcola la traiettoria della stella, scoprendo che avrebbe colpito e distrutto la terra in circa 6 mesi. I due si recano alla Casa Bianca dalla presidente donna (Meryl S.) che, spalleggiata dal figlio (Jonah Hill), sembra non interessarsi della notizia. Fallito anche il tentativo di portarlo in una rete TV ( la presentatrice Kate B.) dove la studentessa diventa lo zimbello del web , sembra non esserci speranza. Quando il presidente degli Stati Uniti resta coinvolto in uno scandalo hard e ripiega sulla notizia della cometa. Ma presto le idee degli scienziati si scontreranno con gli interessi della politica.
UNA SATIRA DELLA REALTÀ ATTUALE?
Satira, che vede anche una politica che sembra lucrare su un problema più grande di noi, come la gigantesca cometa che si dirige sulla Terra. Sembrerebbe un enorme metafora della realtà attuale, di un mondo colpito dalla pandemia di Covid-19. Dove molti lo annunciavano, ma nonostante le prove tangenti, continua ad esserci miscredenza. Ma sembrerebbe anche una battaglia sui possibili rischi del cambiamento climatico. Un film che spaventa sugli avvenimenti futuri, ma apre gli occhi sui comportamenti da evitare. Un film che descrive un mondo dove è facile passare da zimbelli a salvatori con un clic. Un film, che descrive l’egoismo e la superficialità davanti ai problemi reali, ma che non cade nel nichilismo: c’è sempre chi denuncia e invita a “guardare “.
Buona visione
Articolo scritto da Federica Maria Russo
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