“L’importanza di chiamarsi Oratio con la T”
Mea culpa.
Oratio (si, esatto, con la “T”) nasce in Sicilia come Andrea Corno e canta e scrive da oltre 10 anni ma io l’ho (ri)scoperto solo ora.
Il 30 settembre, infatti, è uscito il suo ultimo album dal titolo “Tropico del mare” che spoiler, è anche la mia traccia preferita.
Ma facciamo un passo indietro.
Messinese di nascita e fiorentino di adozione esordisce nel 2009 con il suo “Ora ti ho” seguito poi nel 2012 da “Discorrendosenzaratio” (di queste “T” dovremmo parlarne un giorno) ma in realtà il suo progetto mette radici già nel 2006.
Cantautore italiano come si dovrebbe immaginarne uno, Oratio riesce a catapultare l’ascoltatore su quel divano di una casa estiva in una domenica pomeriggio di fine estate.
Onesto e sincero è uno di quei pochi artisti che non produce ad ogni costo ma quando lo sente, valore aggiunto alla sua musica che ci fa percepire la sua (nostra) storia da raccontare senza forzature.
Romantico ma non sdolcinato in “FirenzeMare”, italianissimo in “Io tu e i miei amici”; quel filo malinconico, come ormai sapete piace a me, in “Tropico del mare” (la mia preferita dicevo).
Ah… come non citare poi “Bidet”, un incipit così non si sentiva da un po’ ormai.
Io lo ascolto in loop da giorni, voi avete già scelto la vostra traccia del cuore?
Fateci sapere quale brano avete inserito nella vostra playlist.
Nel frattempo piove, ma io sono al mare.
Grazie Oratio.
A cura di Elettra Conte
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