U2, Bono rivela: «Ho ricevuto minacce di morte dall’IRA e dall’estrema destra americana»
Nel suo libro di memorie «Surrender: 40 Songs, One Story», in uscita l’1 novembre, il frontman della band racconta come i messaggi di pace contenuti nelle loro canzoni abbiano suscitato la reazione di gruppi estremisti e terroristici.
“Ho ricevuto minacce da parte dell’IRA e della ultradestra americana” ha detto parlando al Sunday Times Cheltenham Literature Festival. Il tema dei cosiddetti “troubles” e della lotta per l’indipendenza dall’Inghilterra dell’Irish Republican Army è una delle radici culturali e personali degli U2.
Bono ha poi raccontato di quella volta in cui le autorità lo avevano avvertito che la moglie Ali era diventata un probabile obiettivo dell’IRA, a causa delle voci che sostenevano che «l’opposizione degli U2 ai paramilitari fosse costata all’IRA una considerevole raccolta fondi negli Usa».
A correre rischi sono state però anche le figlie del 62enne cantante. «Un famoso capo della gang di Dublino aveva pianificato di rapirle – ha affermato ancora Bono – e i suoi uomini stavano tenendo sotto controllo le nostre case da diversi mesi e avevano già ideato un piano elaborato».
Un altro momento di preoccupazione si è verificato invece negli anni ’80 in Arizona, questa volta per via dei gruppi dell’estrema destra americana, che avevano preso di mira Bono e gli U2 per la canzone «Pride», tributo a Martin Luther King.
“Hanno minacciato di uccidermi sul palco durante l’esecuzione di Pride se avessi cantato la strofa in cui viene descritto l’omicidio di Martin Luther King” ha raccontato Bono al pubblico del festival di letteratura di Cheltenham. “Così sono entrato nel mio personaggio messianico e mi sono inginocchiato mentre cantavo. C’era una piccolissima possibilità di venire ucciso, ma nel caso ero pronto.”
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