«LO YOGA E LA MUSICA PER SUPERARE LA MALATTIA»

La storia di Simona è una storia di dolore e rinascita, in cui molti potranno rispecchiarsi e, magari, trovare conforto e speranza. Una storia dove la malattia quasi non trova spazio, scompare nell’enorme energia di una donna che non ha mai perso il sorriso neppure nei momenti più bui.

Simona è la persona che tutti noi vorremmo essere e che non sempre abbiamo il coraggio di essere: una persona capace di reagire a tutte le avversità e di plasmare il suo futuro, una donna che ha deciso di non rinunciare alla felicità, nonostante tutto.

Per Simona questi non sono stati anni facili, ma è riuscita sempre a superare gli ostacoli, grazie alla sua tenacia, agli affetti e alle sue grandi passioni: lo yoga e la musica.

«La musica mi ha aiutato molto, è stata una grande distrazione per me. Una vera e propria libertà dal dolore», la voce decisa di Simona, “Sissy”, entra nella testa, incidendo parola per parola tutto quello che racconta.

Nel maggio del 2019 Simona cade dal motorino e inizia ad accusare dei dolori al seno. Decide quindi di sottoporsi a una visita medica e a una mammografia. Scopre così di avere un tumore.

L’ultimo controllo, effettuato meno di un anno prima, non aveva creato preoccupazioni: sana come un pesce. La malattia, insidiosa, si era però sviluppata in pochi mesi e stava prendendo il controllo del corpo di Simona.

«Carcinoma in stato avanzato», è stata questa la diagnosi della primaria di radiologia del Cardarelli di Napoli, che subito ha rassicurato la sua paziente: «Verrai operata, farai la terapie e guarirai».

A volte bastano poche parole per cambiare la vita di una persona e quando Simona scopre la sua malattia, dopo un iniziale momento di sbandamento, decide di non abbattersi: si sarebbe rimboccata le maniche, avrebbe lottato.

«Il mio obiettivo era diventato quello di togliere il nemico che mi aveva invaso il corpo», dice Simona con la sua solita, incredibile, calma. Inizia a seguire pedissequamente le istruzioni dei medici: «Non mangiavo carne da vent’anni, ma per poter affrontare la chemioterapia e l’operazione avevo bisogno di essere in forze. La mia voglia di guarire presto, di curarmi, era più forte di tutto; talmente forte che sono riuscita ad arrivare all’operazione in tempi record».

Simona inizia a perdere i capelli, le unghie e le sopracciglia, ma non perde mai il buon umore, la voglia di aiutare gli altri e di amare la vita.

La storia di Simona ci insegna l’importanza della prevenzione, anche quando crediamo di essere sani e immuni da ogni cosa. Simona è una maestra di yoga da più di vent’anni, vegetariana, con uno stile di vita sanissimo; molto attiva nel sociale e nel mondo volontariato. Nonostante tutto, però, la malattia colpisce proprio lei. «Non ho mai pensato di essere stata sfortunata. Dopo aver scoperto la malattia ho pensato solo a reagire e a stare bene», racconta Simona.

«È importante sottoporsi a controlli regolari e avere uno stile di vita corretto. – continua Simona – Molte donne non si curano abbastanza: prese dal lavoro, dalla famiglia e dai mille impegni, finiscono per trascurarsi. La Fondazione Veronesi, di cui faccio parte, si batte da anni per sensibilizzare le persone su questi temi. Dobbiamo insistere e parlarne il più possibile».

Il tumore del seno è oggi la malattia oncologica più diffusa fra le donne e colpisce una donna su otto. Nel 2018 sono stati diagnosticati circa 2,1 milioni di casi di tumore al seno nel mondo, per i tre quarti nei paesi più sviluppati. Il settanta per cento dei casi riguarda donne oltre i 50 anni, perché il rischio di sviluppare un tumore al seno aumenta con l’età, in particolare intorno alla menopausa.

Nonostante l’alta incidenza, il tumore al seno è una malattia che si può, anzi si deve, sconfiggere.

«Durante i cicli di chemio, che durano ore, mi ha aiutato molto la musica. Queen, Depeche Mode, Tina Turner e i Coldplay con “Viva la Vida” mi hanno accompagnata per tutto il mio percorso di cura. Per me ascoltare le mie canzoni preferite in quei momenti diventava una via verso la libertà», spiega Simona.

Grazie alla sua forza di volontà, Simona raggiunge il suo obiettivo e arriva all’operazione. Da Napoli vola a Milano per sottoporsi all’intervento che, grazie a Paolo Veronesi, si dimostra un successo.

Proprio quando sembrava tutto finito, la vita, però, ha presentato un’altra sfida a Simona: «L’operazione è andata bene, ma durante il lockdown ho avuto una parestesia alla mano per una plessopatia post attinica. È un effetto collaterale, in realtà abbastanza raro, della radioterapia. Sto già sperimentando nuove strade per superare i miei limiti».

Il cammino per tornare alla normalità è ancora lungo, ma nelle parole di Simona non c’è rassegnazione o commiserazione per se stessa.

Ha superato tanti ostacoli e ora è pronta ad affrontare questa nuova sfida.

  *Intervista realizzata a marzo 2021

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