…AND JUST LIKE THAT: IL RITORNO DI SEX AND THE CITY !

Aprite gli armadi e rispolverate le vecchie Manolo gioiello: Sex and City torna a darci ancora un pò di “Sex “e anche di ”City”! Chi non l’ha amata? La serie tv tra le più seguite al mondo torna a farci sognare con “And just like that”. Il titolo richiama una nota formuletta che Carrie era solita usare nei suoi articoletti, di cui gli episodi non erano che un riassunto del suo vissuto, cambiando le carte in tavola: una voluta presa di distanza (innovativa ?) dalla celebre serie tv.

Presa di distanza che pare non voler stravolgere l’intero vissuto di una serie che ha segnato la storia, ma che dovrà fare i conti con la realtà attuale. Dalla lotta di genere, all’innovazione tecnologica, fino ad arrivare alla pandemia di COVID-19.

L’INDESCRIZIONE DI PAGE SIX

La nota pagina di gossip americana ha trapelato alcune notizie sulla futura trama.

Vediamola insieme.

Sarà una serie di soli 10 episodi che vede tagliare anche i protagonisti: Carrie, Miranda, Charlotte. Page Six si é lasciata scappare la trama del primo episodio con il presunto divorzio di Carrie e Big. I due si troveranno ad un bivio delle loro vite: divorziarsi o no? Ce lo racconterà Carrie ad un pranzo con le amiche e Stanford ( l’ attore è venuto a mancare quest’anno). La città sarà sempre lei: New York.

UNA NUOVA SAMANTHA ?

Non possiamo non notare la mancanza di un membro fondamentale: Samantha!
Selvaggia, dai gusti sessuali multipli, la più spavalda, non sarà presente nel revival! Sperando che non abbia avuto una ricaduta dal male che l’aveva afflitta nelle trame precedenti.

La dichiarazione di Sarah Jessica Parker:

Samantha non fa parte di questa storia. Ma sarà sempre parte di noi“.
E ha aggiunto “Non vogliamo creare un quarto personaggio. C’è già New York City che fungerà da quarto personaggio”
Anche il direttore dei contenuti HBO e HBO Max ha aggiunto: “proprio come nella realtà le persone entrano nella tua vita e poi se ne vanno. Alcune amicizie finiscono e ne iniziano altre“
E aggiungendo “Le amicizie che si hanno a trent’anni potrebbero non essere le stesse di quando di anni ne abbiamo quaranta”.

Ma chi è la nuova Samantha ?

Quando è venuto fuori che avrei preso il posto del personaggio di Samantha, cosa che non è assolutamente vera, mi hanno urlato contro e sono stata molestata con amore.
Le parole di Nicole Ari Parker che ha fatto un ingresso eclatante nel nuovo cast.
Ma fare Samantha ha già avuto un grosso impatto nella sua vita “Mi hanno fotografato in posti in cui non mi avrebbero mai paparazzato.”
Non pare, quindi, che Samantha sarà sostituita ma, caso mai, il vuoto verrà colmato dall’ingresso di nuovi personaggi.

QUANDO AVRÀ INIZIO LA NUOVA STAGIONE?

Le riprese che dovevano iniziare in primavera hanno però avuto inizio il 19 luglio 2021, causa COVID. È stata Sarah Jessica Parker ha filmare la reunion del cast in giugno.
L’attrice ha fotografato la prima pagina del copione dal titolo “Hello, it’s me” diretto da Micheal Patrick King. Sará sempre Sarah Jessica Parker ad annunciare sul suo profilo Instagram la fine delle riprese il 9 novembre 2021. “And just like that” ha anche un suo profilo Instagram, dove é stato immortalato il primo ciak.
Un episodio è stato girato da Miranda, Cynthia Nixon, che ha dichiarato di esserne emozionata, giustamente! HBO max ha annunciato che gli episodi usciranno a dicembre.
La data sarà il 9 dicembre 2021.

SEX AND THE CITY HA FATTO LA STORIA

Immaginate di essere un giovane nei primi anni del 2000, che vede personaggi come Carrie e Stanford (ricordiamo il suo matrimonio gay) indossare Manolo, riempire interi armadi di scarpe. Di essere catapultato in una città come New York, così apparentemente aperta ai cambiamenti del mondo.
Di essere un adolescente che va incontro ai primi amori della sua vita , e che vede Carrie e Mr Big.
Due parole su questa coppia. Dalla prima all’ ultima puntata non hanno fatto che tira e molla! Ogni volta che nella vita di Carrie sembrava filare tutto liscio lei lo vedeva , e mollava tutto! Fino a giungere al fatidico sì. Oggi che succederà? Torneremo indietro ? Del resto… La caccia era il fuoco nella loro storia.

Immaginiamo, ancora, i conservatori di tutto il mondo (la serie è stata tradotta in diverse lingue) vedere la libertina Samantha che si destreggiava tra un amante e l’altro Sex and the city la serie di HBO nata nel 1998 ha, decisamente, scritto una storia difficilmente superabile! Sarà un arduo lavoro restare al passo con i vecchi personaggi e farne entrare di nuovi.
Sono tanti ancora gli interrogativi .

Riuscirà in questa impresa?
Che ne sarà di Carrie e Mr Big? Cosa è successo a Samantha?

Sentendomi un po’ Carrie mentre vi scrivo, Radio Checkpoint vi augura una buona visione.

 

Articolo scritto da Federica Maria Russo.

SQUID GAME: BEI COLORI, VIOLENZA E SCENARI DISTOPICI

È la serie Netflix più vista di sempre con 111 milioni di spettatori raggiunti, è il prodotto culturale dell’anno, ed è soprattutto e prima di ogni cosa uno show di altissima qualità.
Stiamo parlando di SQUID GAME, la serie tv coreana scritta già nel 2008 da Hwang Dong-hyuk ma che nessuno voleva finanziare, diventata tredici anni dopo un fenomeno globale.

Poche produzioni cinematografiche, seriali e/o culturali riescono nel contesto sociale odierno a fare il salto di qualità inserendosi nell’immaginario collettivo di un pubblico internazionale e trasversale. La maggior parte resta solo “prodotto” e non fenomeno e caso da analizzare più a fondo. Squid Game è una delle poche serie tv che negli ultimi anni è riuscita a compiere questo passo, frutto di una lettura limpidissima del mondo di oggi e resa “gustosa”, nonostante gli elementi macabri e violenti, da un mix attraente di colori e immagini. Squid Game ci ha fatto tornare quella voglia di scendere negli inferi della complessità psicologica di personaggi che, in realtà, sono molto più vicini a noi di quanto potremmo immaginare.

Questo perché Squid Game è un gioco pensato e realizzato in una Corea del Sud alle prese con una dura inflazione (già questo uno scenario tutt’altro che lontano e mai vissuto dalle ultime generazioni) e che fa arricchire sempre di più chi già è ricco, lasciando letteralmente a lottare per la vita i poveri, i fragili, i soli. È un gioco che rappresenta cosa sono disposti a fare cittadini che non possiedono più nulla e come si nascondano dietro l’angolo (con le ovvie e dovute distanze show-vita reale), se non fornite a tutti le stesse opportunità, delle storture socio-economiche enormi.

Squid Game è brutale ma colorato, ed è fatto di biscotti tipici sudcoreani (la cui ricetta sta spopolando sul web) e di giochi per bambini. La stessa grafica della serie, nella sua interezza, rispetta questi elementi, poiché le scene sono quasi tutte girate in contesti che sembrano trasportarti in una puntata di Takeshi’s Castle, o in una play area per bambini all’esterno di un centro commerciale.

L’impatto che la serie sta avendo è enorme e va dalla speculazione e la polemica politica in Corea del Sud e non solo alla enorme mole di merchandising prodotta, passando per il rischio di deviare i comportamenti dei minori che la guardano. Proprio quest’ultimo aspetto ha sollevato un aspro dibattito che ha diviso i fan della serie con chi la demonizza per i suoi eccessi di violenza.

Ma da qualunque lato la si voglia guardare, sta di fatto che Squid Game ha attirato l’attenzione di tutti e si è imposta come uno show allo stesso tempo innovativo, distopico ma verosimile, perché generato da questioni e fatti di tutti i giorni che ognuno può trovarsi a vivere o quanto meno a sentirne parlare: dalla difficoltà a pagare l’affitto, ai debiti di gioco.

Fateci sapere cosa ne pensate voi!

 

Articolo scritto da Antonio Di Palo

“LO FAMO ANZIANO”: L’AUTOIRONIA DI CARLO CONQUISTA LA TV

Tra le ultime produzioni di Amazon Prime Video, il 5 novembre è arrivata “Vita da Carlo”, la prima serie tv scritta, diretta e interpretata da Carlo Verdone. Il proposito dell’attore e regista è quello di raccontare il suo quotidiano, attraverso l’ironia, l’humor, ma anche la profonda inquietudine, che lo caratterizzano.

Questa volta sullo schermo non l’ossessivo Furio, il coatto Ivano, il fricchettone Raniero, e neanche l’irrisolto ‘Er patata’ di “Compagni di scuola”, ma semplicemente Carlo. Il cineasta romano diventa il più intrigante dei suoi personaggi: ipocondriaco, permaloso, nostalgico, totalmente incapace di dire no alle continue e assurde richieste dei fan e non solo.La tecnica narrativa è alquanto anomala, un mix invenzione-realtà che vede Carlo fronteggiare prove che corrispondono, per sua stessa ammissione, solo per un 40% al vero, essendo per il resto frutto di immaginazione. La candidatura a sindaco di Roma, filo conduttore dell’intera serie, è, ad esempio, una verità sconfinata, una finzione a base reale; se, infatti, Verdone ha confermato di aver ricevuto siffatta proposta, ha altresì aggiunto che gli sono bastati pochi minuti per rifiutarla perché “nella vita si può fare un lavoro solo”.

Costante la presenza dell’amico e attore Max Tortora, anch’egli nei panni di sé stesso, la cui confidenzialità provoca nello spettatore un elemento di confusione in più tra finzione e realtà.
Tangibile la frustrazione di Carlo, incastrato nel ruolo di regista comico, incapace di trasmettere a chi lo circonda la sottile malinconia dei suoi personaggi.

Il protagonista della serie si presenta, infatti, vessato da un produttore che vorrebbe un ritorno ai film di una volta perché “er pubblico vole ride” ignorando, o peggio ritenendo vani, i tentativi del regista di costruire lavori più impegnati. È geniale, per quanto crudele, la pretesa che Carlo dia vita a sketch che rispecchino la sua età che avanza come “lo famo anziano”.
In sostanza “Vita da Carlo” conquista, soprattutto, per l’ingrediente speciale che la contraddistingue: la sconfinata autoironia di Carlo Verdone.

Articolo scritto da Clara Tuccillo

MAID, LA “PERLA RARA” DI NETFLIX OSCURATA DA SQUID GAME

Capita che una serie come Squid game faccia più rumore di una perla rara come Maid.
Accade: è la Netflix-crazia che ce lo impone e siamo noi che glielo consentiamo.

Tratta dal best-seller di Stephanie Land “Maid: Hard Work, Low Pay, and a Mother’s Will to Survive“, Maid è la storia di una donna, Alex, magistralmente interpretata da Margaret Qualley, ora sui maxi-schermi in “Un anno con Salinger”. Insieme ad Alex, è la storia di molte altre donne, vittime silenziose di violenza domestica.

È la vicenda personale di una giovane madre e di come la violenza da lei subita sia sistematicamente ignorata perché “la violenza psicologica non è vera violenza”.

Maid, la serie Netflix che racconta la violenza domestica

Maid è il racconto di quanto la vita possa essere difficile per alcune persone e facile per altre e degli anfratti bui che si celano anche dietro le vite, all’apparenza, più luminose. Perché, alla fine, come dimostra la storia di Regina, per uno strano senso delle simmetrie, la vita dà ad alcuni quello che toglie ad altri.
Intorno ad Alex gravitano, infatti, una serie di personaggi: Paula Langley, la sgangherata, lo spirito libero, l’esuberante madre di Alex che l’ha strappata via, a sua volta, da una storia di violenza per portarla in Alaska, la terra a cui è dedicato il racconto “galeotto” che ha intrecciato indissolubilmente la vita di Alex a quella del suo carnefice Sean; Sean e la sua vita di muta disperazione, alla ricerca di una redenzione, cui, forse, non è destinato; Hank, il padre di Alex, da cui origina la spirale di violenza che segnerà per sempre la vita della figlia.

Maid, una storia tra la denuncia e il riscatto sociale

Maid è, ancora, il documentario delle falle del sistema assistenzialista americano e del paradosso per cui una donna senza fissa dimora, per essere inserita in lista per avere accesso all’abitazione, deve presentare la busta paga e per presentare la busta paga deve avere un’occupazione stabile, ma per avere un’occupazione stabile deve necessariamente avere qualcuno a cui affidare la propria bimba.
È la storia di questo e di molti altri paradossi, ma più di tutto è la storia dell’amore, strenuo, invincibile, testardo, di una madre per la propria figlia.
Maid è, infine, il racconto del coraggio, la favola moderna della rinascita e del riscatto sociale, la dimostrazione che nella vita si può sempre ripartire da zero, perché “quando starai meglio, ci sarà tanta luce ad aspettarti”.

 

Recensione di Valentina De Felice

LOL 2 CHI RIDE É FUORI: CAMBIAMENTI IN VISTA!

L’apprezzatissimo format condotto da Fedez avrà un nuovo cast! Purtroppo, in questa edizione non sarà presente la formidabile co-conduttrice della scorsa edizione, Mara Maionchi, ma niente paura: il timone è passato al comico Frank Matano che, con la sua contagiosa risata, lo scorso anno ha saputo conquistare il pubblico.

Il talent, amatissimo dagli italiani, ha registrato un alto share di ascolti con la scorsa edizione che si è conclusa con la vittoria di Ciro Priello, ma il nuovo cast sarà all’altezza delle aspettative?

 

Di seguito i protagonisti della nuova edizione: Virginia Raffaele, Mago Forest, Tess Masazza, Diana Del Bufalo, Alice Mangione, Max Angioni, Corrado Guzzanti, Maria Di Biase, Gianmarco Pozzoli, Maccio Capatonda

LOL 2, UN NUOVO CAST ESPLOSIVO

Il cast, già annunciato sul profilo Instagram di Fedez e Matano durante una diretta, vedrà protagonisti insoliti insieme: il trio femminile Diana del Bufalo, Tess Masazza e Virginia Raffaele affiancherà personaggi come il Mago Forest!

Ma vediamoli meglio:

Virginia Raffaele: nota per le sue imitazioni portate anche a Sanremo nel 2015, ha partecipato e condotto diversi programmi di successo. Tra le imitazioni più riuscite spiccano quelle di Belen Rodriguez e Ornella Vanoni.

Diana del Bufalo: l’attrice/comica ha partecipato ad uno dei più seguiti programmi televisivi “Amici di Maria De Filippi”, protagonista di “Che Dio ci aiuti”, “Matrimonio a Parigi” e del programma televisivo con cui ha collaborato insieme Fedez e altre celebrities, tra cui Francesco Totti, “Celebrity Hunted”.

Tess Masazza: amatissima sui social, nota per la serie, da lei ideata, “Insopportabilmente donna” che con i suoi sketch ironici, le ha regalato grande successo, soprattutto tra il pubblico femminile.

Max Angioni: fin da giovanissimo ha partecipato a “Zelig”, programma tv che ha sfornato molti comici italiani.

Corrado Guzzanti: comico raffinato e tagliente, ha segnato generazioni con la sua comicità fuori dagli schemi. La famiglia “Lol” ha già visto sua sorella Caterina concorrente della scorsa edizione. Siamo sicuri che anche lui ci delizierà con le sue imitazioni.

Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli: i “The Pozzoli Family” già legati nella vita, conosciuti sul web per raccontare, nel modo più ironico possibile, la vita in famiglia. Presto saranno in teatro con un loro show.

 

Maria Di Biase: registra, attrice, comica con grande esperienza alle spalle, conosciuta anche per il duo con Corrado Nuzzo. Darà filo da torcere ai concorrenti.

 

Maccio Capatonda: alias Marcello Macchia ha partecipato a show come “Lo Zoo di 105”, “Mai dire…” ed è stato protagonista di svariati film di successo. La sua comicità surreale lo ha reso uno dei comici più interessanti degli ultimi anni.

Maccio Capatonda

 

Il Mago Forest: alias Michele Foresta, tra i comici-maghi più famosi d’Italia. Ha partecipato a programmi come “Zelig” e “Mai dire…”. Porterà i suoi divertenti e strani trucchetti a LoL 2.

Riuscirà il nuovo cast di Lol 2 a reggere il confronto con il precedente?

L’ISPIRAZIONE DI LOL VIENE DAL GIAPPONE

Ideato dal comico Hitoshi Matsumoto, poi acquistato da Amazon è presente in diversi paesi: dalla Germania al lontano Messico. Il meccanismo è lo stesso: i comici, chiusi in uno studio televisivo, devono far ridere al pubblico, ma non ridere tra di loro: chi ride è fuori! I conduttori hanno il compito di comunicare le squalificazioni.

 

 LOL, IL SUCCESSO DELLA SCORSA EDIZIONE ITALIANA

Nella scorsa edizione italiana sono nati dei veri e propri tormentoni: da Ciro Priello con la sua nonna fischiettante, al duo di risate tra Frank e la Gioconda vivente di Elio, a “Posaman” di Lillo Petrolo.

La seconda edizione sbarcherà su Amazon Prime Video tra marzo e aprile 2022.

 

Ne vedremo delle belle!

 

Articolo di Federica Maria Russo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Barbie ti presento Ken: Ryan Gosling sarà Ken nel nuovo film Barbie!

Il film sulla bambola più famosa al mondo vedrà Il quarantunenne Ryan Gosling, tra i sex symbol più amati di Hollywood, nel ruolo del fidanzato di Barbie (interpretata da Margot Robbie).

Il film sarà diretto dalla regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (famosa per “Lady Bird” e “Piccole donne”), mentre la sceneggiatura sarà scritta dalla cineasta a quattro mani con il suo compagno, il regista Noah Baumbach.

La trama della pellicola è ancora un mistero, ma, secondo le prime indiscrezioni, racconterà dell’allontanamento della famosissima bambola da Barbieland. Il motivo? Le sue imperfezioni.

Già da queste poche notizie si può intuire il tipo di taglio che darà al film la regista Greta Gerwig, che ha tutte le carte in regola per diventare una delle commedie più divertenti dei prossimi anni.

Film su Barbie, Ryan Gosling  all’inizio non voleva interpretare Ken

In un primo momento, Gosling aveva dovuto rifiutare la parte perché già impegnato in altri progetti ma, anche grazie all’insistenza della Warner e della regista, alla fine ha deciso di prendere parte al film.

Non è la prima volta che l’attore collabora sul grande schermo con la bella e biondissima Margot Robbie (con cui ha già lavorato ne “La grande scommessa”), ma questa volta ci aspettiamo un Ryan Gosling diverso, più leggero del solito!

Grazie al successo di “La La Land”, che lo vide co-protagonista al fianco di Emma Stone – e che gli regalò la seconda candidatura come miglior attore protagonista ai premi Oscar (la prima fu nel 2007 per la sua interpretazione in “Half Nelson”) -, Gosling ha già dimostrato di avere una natura adatta alle commedie.

Le riprese del film su Barbie inizieranno il prossimo anno

I lavori del film inizieranno con l’anno nuovo, una volta che Ryan Gosling terminerà le riprese di “White Noise”.

Ci toccherà, quindi, aspettare il 2023!  Nonostante sia tutto ancora da definire, soprattutto la trama, la curiosità intorno al film è sempre più grande.

La prima idea di un film su Barbie risale al 2014 ed erano state scelte per la parte Amy Schumer e Anne Hathaway, ma alla fine il progetto cinematografico non ha preso vita fino a quando non è giunto tra le mani della regia di Greta Gerwig.

Visti i protagonisti e il cast, potrebbe valerne l’attesa!

 

 

 

Articolo di Federica Maria Russo