Mahmood e Blanco trionfano all’Ariston!

Mahmood e Blanco sono arrivati al Festival di Sanremo tra i favoriti, benché  nessuno si aspettasse un consenso così unanime nei loro confronti. Una vera rivoluzione: un’esplosione di amore per Mahmood e Blanco, trionfatori di questa edizione ancor prima della vittoria vera e propria: la loro “Brividi“.

 

La nascita di “Brividi” è avvenuta in maniera spontanea, quasi inattesa: “Ci siamo incontrati quest’estate per caso nello studio di Michelangelo a Vescovato (Cremona), da un accordo sbagliato al pianoforte è nato il ritornello!”. La coppia ha così completato una cavalcata trionfale che l’ha vista in testa alla classifica sin dalla prima serata. Alle loro spalle Elisa (“O forse sei tu”) e Gianni Morandi (“Apri tutte le porte“). Il premio della critica “Mia Martini” è stato assegnato a Massimo Ranieri con “Lettera di là dal mare”. 

Mahmood e Blanco vincono perché esprimono la necessità di quelle persone che vogliono sentirsi libere, che vogliono essere se stesse. Mahmood e Blanco inaugurano così una nuova musica, quella esprime i valori di libertà, di coraggio e di denuncia propria della nuova generazione che fatica sempre di più a trovare se stessa.

Il testo della canzone del duo è diventato uno specchio per molte persone che hanno visto nelle sonorità e nella parole della composizione una finestra sulla propria sensibilità e sul desiderio di esprimere se stessi in modo libero e autentico. Il duo alla fine si abbraccia e felicemente alza la coppa, meritatamente vinta.

 

 

 

Pupo bandito dall’Ucraina: «Mi hanno inserito tra i criminali, se mi presento in frontiera mi arrestano»

Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, ha raccontato, con un post su Instagram, di essere stato bandito dall’Ucraina, Paese in cui godeva di una certa popolarità. Il nome del cantante sarebbe stato inserito in una lista nera di persone la cui presenza è indesiderata all’interno dello Stato.

«Il ministero degli Esteri italiano mi ha recentemente ed ufficialmente informato che il governo dell’Ucraina mi ha inserito nella lista nera, quella degli indesiderati, dei ‘criminali’. In pratica, se mi presento alla loro frontiera, rischio di essere arrestato»: lo dice così, papale papale, sui social, Pupo.

Secondo quanto scrive il cantante, il motivo alla base della decisione dell’Ucraina sarebbe da ricondurre alla partecipazione, l’anno scorso, di Pupo al Festival russo della canzone di guerra a Jalta, in Crimea. “Peccato! Io comunque non mi fermerò. Continuerò a portare la mia musica in giro per il mondo. Dalla Russia all’Australia ed ovunque mi sarà data la libertà di cantare le mie innocue canzoni. Per questo, il prossimo aprile, tornerò di nuovo in Crimea. Lo farò con convinzione e senza nessun timore”, ha però fatto sapere l’artista.

Pupo non è il primo cantante italiano a finire nella lista nera ucraina. Nel 2019 era infatti toccata ad Al Bano. In quel caso La decisione era nata dagli apprezzamenti pubblici da parte dell’artista di Cellino San Marco nei confronti di Vladimir Putin. Sembra che il primo dei loro tre incontri sia avvenuto nel lontano 1986, quando il leader russo era a capo del Kgb.

 

L’arbitro Diana Di Meo vittima di revenge porn: “Cerco di resistere”

La vittima, 22 anni, lo ha raccontato sul suo profilo Instagram: “Grazie ai ragazzi che mi hanno avvisata e che mi stanno sostenendo. È dura resistere, ma è importante segnalare tutto alle autorità. Di alcuni video non conoscevo neanche l’esistenza”

“Stanno girando dei miei video privati su social come Telegram e Whatsapp, video non condivisi da me e alcuni fatti a mia insaputa. Ovviamente ho sporto denuncia, stanno rintracciando i colpevoli e chi si occupa della condivisione dei video, perché anche questo è un reato da codice rosso”. Così Diana Di Meo, arbitro di calcio di 22 anni della sezione di Pescara, denuncia in una storia su Instagram di essere vittima di revenge-porn.

“Ho scoperto di questi video grazie a dei ragazzi. Ho denunciato tutto sui social per farmi forza, perché erano due giorni che ero chiusa in casa. Ringrazio tutti i ragazzi e le ragazze che mi stanno scrivendo da tutta Italia – prosegue Di Meo -. È una situazione che non auguro a nessuno, sto cercando di resistere ma non tutti ci riescono: dobbiamo segnalare questi video e le persone che continuano a condividere queste cose”.

Per raccontare la vicenda, a Di Meo è servito molto coraggio. “Io sono qui a parlarne, molti di noi non riescono a farlo e si nascondono – scrive ancora l’arbitra sul suo profilo -, spero di dare voce a tutte quelle vittime che vengono colpevolizzate, quando in realtà il colpevole è dall’altra parte dello schermo, che riprende o ‘si limita’ a condividere. Oggi la vittima sono io, domani potrebbe essere una persona vicina a chi magari adesso sta guardando i video e sorride”.

É morto Gianni Di Marzio all’età di 82 anni

Gianni Di Marzio, napoletano e allenatore di calcio che aveva compiuto l’impresa di portare il Catanzaro in serie A, è morto stanotte a 82 anni. Di Marzio nel 1977 guidò il Napoli di Ferlaino fino alla finale di Coppa Italia e scoprì durante un viaggio in Argentina un giovanissimo Diego Armando Maradona che segnalò al presidente.

A darne l’annuncio il figlio Gianluca, giornalista di Sky Sport, sui social network: “E adesso potrai finalmente allenarlo il tuo caro amato Diego. Sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l’unico a non dimenticarti mai”.

Bill Gates e la sua profezia: “La prossima pandemia sarà più letale del Covid”

Una nuova, inquietante, profezia è quella annunciata da Billa Gates al Forum sugli obiettivi globali per tutti. Secondo il fondatore di Microsoft, per raggiungere entro i prossimi otto anni gli “Obiettivi di sviluppo sostenibile” dell’Agenda 2030 occorrerà prepararsi alla prossima pandemia globale, che potrebbe anche essere “peggiore del coronavirus”.

“Nella mia personale lista di obiettivi voglio aggiungere quella di far si che il mondo sia preparato alla prossima pandemia”, ha dichiarato  Gates. “Negli ultimi due anni abbiamo avuto importanti scoperte scientifiche, abbiamo realizzato vaccini sicuri in un modo più veloce che in passato, ma abbiamo anche visto che la disuguaglianza nella distribuzione degli strumenti sanitari, la mancanza di fondi hanno lasciato troppe persone indietro e ad affrontare rischi alla loro salute”.

Secondo Gates abbiamo quindi “bisogno di un società più giusta, di accelerare la fornitura globale di vaccini in futuro, realizzare più dosi e distribuirle più equamente. Abbiamo anche bisogno di più strumenti per contenere rapidamente focolai nel momento in cui si verificano, grazie a test rapidi, prontamente disponibili, e migliori sistemi logistici”.

Bisogna prepararsi alle sfide future, dice in sintesi Bill Gates: e per farlo serve l’aiuto di tutti, dai governi nazionali sino alle fondazioni ed alle organizzazioni private. Tutti sono chiamati a lavorare per proteggere la vita dell’intera popolazione mondiale, anche di chi vive nei Paesi più poveri del pianeta. E ciò vale sia per la pandemia tuttora in corso, sia per quelle future che potrebbero verificarsi.

Alec Baldwin denunciato dalle sorelle e dalla vedova di un marine morto a Kabul

Ancora guai con la giustizia per Alec Baldwin. Dopo essere stato coinvolto nell’indagine, ancora in corso, sulla morte della direttrice della fotografia e sul ferimento di un regista lo scorso autunno, ora l’attore statunitense è stato denunciato dalla famiglia di un marine morto a Kabul.

La vedova e le due sorelle del soldato statunitense sostengono che la star le abbia esposte a un’ondata di odio sui social media affermando su Instagram che una di loro, Roice McCollum, fosse una “insurrezionista” per aver partecipato al raduno del 6 gennaio dell’anno scorso a Washington.

A seguito di questo gesto Roice McCollum sarebbe stata raggiunta da una miriade di insulti e minacce di ogni genere, comprese quella di morte e anche di stupro. Attacchi rivolti anche alla sorella Cheyenne e alla vedova del militare, Jiennah, diventata mamma lo scorso settembre.

In realtà, la sorella, Roice McCollum, non è stata tra quelli che hanno preso d’assalto il Campidoglio quel giorno e, dopo essere stata interrogata dall’Fbi, «non è mai stata detenuta, arrestata o accusata di alcun crimine», secondo la causa intentata lunedì presso il tribunale distrettuale a Cheyenne.

Baldwin viene quindi accusato di violazione della privacy, diffamazione, negligenza e inflizione intenzionale di stress emotivo, per i quali è stato il risarcimento danni richiesto ammonta a oltre 25 milioni di dollari.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della vicenda.

 

Elliot Page produrrà il docufilm “Nel mio nome” sull’identità di genere

Il documentario segue le vicende di quattro amici che, ripresi in momenti diversi, affrontano il percorso di transizione verso il genere maschile, proprio come l’attore canadese. Sarà diretto dal regista italiano Nicolò Bassetti e presentato a febbraio al Festival di Berlino

Dopo aver esordito come paesaggista, il cineasta Nicolò Bassetti si confronta oggi con il suo secondo documentario, dopo “Magnificent Fortunes” e dopo aver collaborato con Gianfranco Rosi a “Sacro GRA”, vincitore del Leone d’oro a Venezia nel 2013. Di “Nel mio nome”, che debutterà appunto alla prossima Berlinale, nella sezione Panorama, dice

La mia esperienza personale di genitore mi ha permesso, come regista, di trovare la sicurezza necessaria per avvicinare i protagonisti di questa storia, per approfondire le loro emozioni, e instaurare un rapporto intimo fatto di fiducia e complicità“, ha dichiarato il regista, come riporta movieplayer.it, che in passato ha assistito al delicato processo di transizione del figlio Matteo. “Sono davvero grato a Elliot per aver aggiunto la sua prospettiva vissuta per aiutare il nostro film a trovare la sua strada nel mondo”, ha aggiunto.

LE PAROLE DI ELLIOT

Durante un intervista rilasciata per il quotidiano ” Time “ lo stesso Page ha dichiarato che:

“Quello che mi ha colpito di ‘Nel mio nome’ è il suo modo di presentare con arte e intenzione tutte le diverse parti che compongono l’identità di una persona”, ha detto il produttore esecutivo del film. “È una riflessione sull’umanità transgender e non ho mai visto niente di simile”.

Page ha inoltre ribadito la necessità di confrontarsi con persone transgender per parlare di questi temi: “Sapere che Bassetti si è consultato col proprio figlio transgender è davvero bello per me, e penso che l’esperienza in prima persona si veda chiaramente nel punto di vista del film”.

IL DOCUMENTARIO

Nel mio nome è prodotto dalla società di Bassetti Nuovi Passaggi Urbani e dalla Art of Panic di Lucia Nicolai e Marcello Paolillo, e sarà presentato in anteprima mondiale nella sezione Panorama del Festival di Berlino 2022.

Visti i trascorsi personali ed emotivi alla base, le aspettative crescono. Sperando che un docufilm  sul cambiamento di genere possa finalmente fare breccia  e  aprirci ad una realtà che spesso ignoriamo.

Buona visione da RadiocheckPoint

 

Articolo di Federica Russo

Lol – Chi ride è fuori 2: annunciata la data di uscita su Prime Video

Lol – Chi ride è fuori 2 ha finalmente una data di uscita!

Da giovedì 24 febbraio lo show il comedy show approderà in esclusiva su Prime Video. La seconda edizione del programma targato Amazon Original sisnoderà attraverso sei puntate, che vedrà sfidarsi a colpi di gag dieci comici. Il tutto sotto lo sguardo attento di Fedez (veterano) e di Frank Matano, che nella scorsa stagione aveva vestito i panni di concorrente. Ed è stato proprio Fedez a rilanciare l’annuncio della attraverso una storia sul suo seguitissimo profilo di Instagram.

Anche quest’anno ricco il cast dei concorrenti. A sfidarsi dieci comici di successi, chiusi all’interno di una casa-teatro per sei ore consecutive. L’obiettivo? Fra ridere i rivali (senza ridere a propria volta). Qust’anno in gara Virginia Raffaele, Corrado Guzzanti, Diana Del Bufalo, Maccio Capatonda, Maria Di Biase, Mago Forest, Alice Mangione, Gianmarco Pozzoli, Tess Masazza, Max Angioni.

Per gli abbonati Prime, LOL:chi ride è fuori è disponibile tramite l’app per Smart Tv, dispositivi mobili e Apple TV, mentre i nuovi iscritti potranno beneficiare di un periodo di prova gratuito.

Non ci resta che attendere allora.

Nathalie Caldonazzo e il ricordo di Massimo Troisi: “Massimo manca come essere umano”

Nathalie Caldonazzo ricorda al GF Vip l’amore con Massimo Troisi e quei due anni trascorsi assieme, gli ultimi di vita dell’attore.

L’attrice e showgirl, entrata da pochi giorni nella casa del Grande Fratello Vip, non ha potuto fare a meno di tracciare un ricordo del suo ex compagno, morto nel 1994 in seguito a problemi cardiaci.

“Fu in un ristorante romano, notai che mi guardava sempre e chiesi alla mia amica cosa volesse, ricordo che andavo anche a vedere i suoi film e non mi piacesse molto per quell’accento. Quando uscì dal ristorante lo salutai e lui mi cercò per molto tempo, riuscì a trovarmi quando il suo migliore amico si mise con la parrucchiera di mia sorella”.

Quindi il fidanzamento: “Siamo stati gli ultimi due anni della sua vita insieme. Il primo viaggiando, lui non aveva mai viaggiato molto. Poi durante l’ultimo viaggio in Costa Rica lui dimenticò per un po’ le sue medicine e questo ci costrinse a partire subito per gli Stati Uniti”. 

La decisione di Troisi fu immediata: “Scelse di farlo lì, l’operazione non andò bene e rimanemmo per un mese in ospedale. L’intervento non era andato bene, i medici mi dicevano avesse bisogno di un trapianto, ma io provavo a rassicurarlo, dicendogli che saremmo tornati presto, ma non riuscivamo mai a prendere questo aereo. Ce l’abbiamo fatta dopo un mese e mezzo, con le bombole di ossigeno e lui ha voluto ostinatamente fare questo film con il suo cuore. Un film che, in un certo senso, lo ha ucciso”.

Gli ultimi giorni in Italia non furono semplici, Massimo Troisi si spense poco prima dell’inizio dell’estate del 1994: “L’ultimo ricordo che mi porto dentro è il festeggiamento del mio compleanno il 24 maggio, pochi giorni prima che morisse. Era caduto in una depressione molto forte dalla quale era difficile tirarlo fuori. Il depresso è come un prigioniero con la porta aperta, mi disse lui. Massimo manca come essere umano, come persona che ha sempre preso di mira se stesso, prendendo in giro le sue debolezze. Era di un’umiltà incredibile e allo stesso tempo grandioso. Non credo manchi solo a me, ma manchi un essere umano così nel mondo”.

 

Ellen Pompeo e la maternità surrogata: “ho affittato un utero”

È conosciuta al mondo come Meredith Grey la dottoressa di Grey’s Anatomy, ma Ellen Pompeo nella realtà è una mamma, che ora ha scelto la maternità surrogata! La star della nota serie televisiva ha raccontato la sua esperienza con la maternità surrogata, usata quando ha dato alla luce la sua seconda figlia.

L’ INTERVISTA A VANITY FAIR

“Più si va avanti con l’età, più un intervento diventa pericoloso. A 44 anni, questo era il modo più sicuro per me per diventare di nuovo mamma” l’attrice che ha già una figlia ( stella Luna ), avuta dal produttore cinematografico Chris Ivery, ha scelto per la sua secondogenita (Sienna May) una maternità surrogata, dato che Il cesareo poteva essere pericoloso alla sua età secondo il medico.

LE CRITICHE

Questa scelta ovviamente le è costata non poche critiche alle quali l’attrice ha risposto, dicendo: “sul privato nessuno dovrebbe mettere bocca. Per esempio io trovo assurdo che le donne si rifacciano il seno rischiando ogni volta di morire. Però se qualcuno la pensa diversamente è legittimo”.

L’attrice sostiene che “La scienza è un miracolo, perché dà la vita, allontana la morte. Io le sono grata non solo per mia figlia, ma anche per mio padre Joseph. Malato di cancro, ha vissuto molto più a lungo, quindici anni oltre le previsioni, grazie a un trapianto di cellule staminali”. Ritornando poi alla sua scelta, la Pompeo ha speso anche alcune parole sulle donne che decidono di mettere in affitto il proprio utero, dicendo che “sono donne generose, quelle che si prestano a un atto che immagino devastanza. La mia per me è come Madre Teresa di Calcutta. Dio mi ha mandato questa bambina e io l’ho ricevuta. Se non l’avessi voluta, non sarebbe arrivata tra le mie braccia. Sienna May è più grande di me, di noi. Appartiene all’universo”.

ELLEN E L’ AMORE

è nato durante le riprese di Grey’s Anatomy l’ amore per suo marito Chris, che si è presentato sul set con un diamante da tre carati e mezzo. Per lei oltre che amore della sua vita è il suo migliore amico , prima di lui non immaginava di avere figli . Noi abbiamo sognato con Meredith e Derek , che ha reso la serie tra le più amate di sempre.

LA MATERNITÁ SURROGATA

Il tema della maternità surrogata è molto acceso , nel nostro paese non è concesso. Sperando che le cose possano evolvere, auguriamo ad Ellen una felice maternità.

 

Articolo di Federica Russo